VOLKSWAGEN MAGGIOLINO CABRIOLET

Quando Ferdinand Porsche progettò l’auto del popolo, aveva immaginato di realizzarne anche una una versione decappottabile, ma questa fu presentata solo qualche anno dopo l’avvio della grande produzione della berlina.

Infatti il primo Maggiolino cabriolet apparve ufficialmente nel 1949.

La storia racconta che la Volkswagen diede incarico a due carrozzieri, Hebmuller e Karmann di produrre la versione cabriolet del Maggiolino.

Hebmuller creo un modello a due posti + due con la parte posteriore molto simile che rimase insieme al telaio e alla meccanica, quella d’origine.

L’auto ebbe gran successo e il Signor Hebmuller vistosi arricchire velocemente ed in modo considerevole, molto spavaldamente si permetteva di accendere le sigarette con una banconota da mille marchi nell’allora unico locale di lusso di Wolfsburg.

L’atteggiamento del carrozziere non era gradito a Nordhoff, allora direttore della Volkswagen, che approfittando di un grande incendio che distrusse completamente la fabbrica di Hebmuller, non rinnovo la commessa e fece costruire le vetture gia ordinate a Karmann.

Conclusasi drammaticamente la storia della versione a 2 posti, proseguì invece con successo quella della 4 posti della Karmann, che iniziò anch’essa la produzione del suo cabriolet quattro posti nel 1949, ma i suoi rapporti con la Volkswagen non furono mai interrotti ed ancora oggi i modelli cabriolet della casa di Wolfsburg sono prodotti da questa carrozzeria.

Il successo del Maggiolino cabrio quattro posti prodotto da Karmann fu grandioso e seguì l’evoluzione della berlina con le medesime modifiche eseguite negli stessi anni.

Da allora la versione cabriolet ebbe un posto ben preciso al vertice della gamma del Maggiolino, riprendendone le successive innovazioni tecniche ed adottandone gli allestimenti migliori.

Lo stesso dicasi per le modifiche estetiche come quelle connesse con l’introduzione nel 1970 della serie 1302 (altrimenti nota come Maggiolone) riconoscibile per le maggiori dimensioni della parte anteriore che nascondeva un avantreno completamente ridisegnato con sospensioni tipo McPherson anziché a barre di torsione.

Nel 1971 la produzione raggiunse la quota record di 24.317 unità all’anno.

Nonostante questo, la traccia industriale della Cabriolet (poco più 330.000 esemplari prodotti dal 1949 al 1980) è davvero poca cosa rispetto al suo “peso specifico” all’interno della produzione plurimilionaria del Maggiolino (21,5 milioni dal 1938 al 2003).

Questa la rende una vera e propria chicca per tutti gli appassionati.

La versione Cabriolet fu prodotta fino al 1980, lasciando il posto alla GOLF tecnologicamente più avanzata per le richieste di mercato dell’epoca.

Iniziava un’altra epoca, ma nessuno però avrebbe scalfito il mito di un icona senza tempo.

Simone – DUEMAGGiO AUTONOLEGGiO

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